Raccontare per Trasformare: Danilo Dolci, il Circolo Maieutico e i Circoli Narrativi

In un'epoca caratterizzata da una comunicazione polarizzata, un gruppo selezionato di educatori ha abbracciato il potere trasformativo del dialogo per coltivare consapevolezza e solidarietà. Tra questi pionieri, Danilo Dolci – profondo poeta, perspicace sociologo e docente impegnato – emerge come un luminare i cui metodi elevano l'ascolto, la messa in discussione e l'esplorazione collettiva al centro della pratica educativa. La sua eredità, profondamente radicata nei principi della nonviolenza e del coinvolgimento comunitario, continua a risuonare oggi attraverso pratiche innovative come il Circolo Maieutico e lo Story Circle.

 

A differenza dei teorici accademici tradizionali, Dolci operava dal basso, immergendosi nel cuore delle comunità come educatore e attivista. Centrale nella sua filosofia è il potere trasformativo della domanda, vista non semplicemente come una tecnica per ottenere risposte corrette, ma come un catalizzatore per il pensiero critico, la riflessione profonda e la scoperta collaborativa. Nel Circolo Maieutico, i partecipanti si riuniscono in un cerchio armonioso, smantellando di fatto la convenzionale struttura gerarchica dell'aula. In questo spazio egualitario, ogni domanda funge da scintilla, accendendo discussioni vivaci che svelano la ricchezza di conoscenza che risiede in ognuno.

Per Dolci, domande come "Qual è il tuo sogno?" trascendevano la mera espressione poetica; rappresentavano profondi atti educativi. Il cerchio alimenta una dinamica orizzontale in cui la conoscenza non fluisce dall'insegnante allo studente, ma emerge da un vivace scambio di idee. Questo metodo consente ai partecipanti di sfruttare la propria consapevolezza di sé, sviluppare capacità di pensiero critico e riconoscere le proprie capacità intrinseche, il tutto creando connessioni con gli altri e immaginando possibilità per futuri trasformativi.

 

Con l'evoluzione dell'approccio pedagogico di Dolci, si è manifestato quello che oggi è celebrato come Approccio Maieutico Reciproco (RMA), in particolare nell'ambito dell'educazione degli adulti. Questo approccio è stato efficacemente implementato nel lavoro con comunità emarginate, migranti e individui con basso livello di alfabetizzazione, poiché mira a riflettere sulle proprie narrazioni e sulla conoscenza condivisa.

L'obiettivo generale trascende la mera trasmissione di contenuti: aspira a coltivare uno spazio di ascolto attivo e stimolante, in cui i partecipanti possano esprimere le proprie domande, esigenze e aspirazioni. In questo contesto arricchente, gli educatori assumono il ruolo di facilitatori del dialogo, allontanandosi dalle tradizionali figure autoritarie. Il processo di apprendimento trasforma i partecipanti da destinatari passivi di informazioni in co-creatori dinamici di conoscenza, consentendo loro di percepirsi come componenti integranti di un tessuto sociale più ampio. In questo contesto, l'apprendimento emerge non solo come un percorso personale, ma anche come un'impresa intrinsecamente collettiva e politica.

 

Parallelamente, un'altra potente pratica dialogica ha guadagnato slancio: lo Story Circle, riconosciuto dall'UNESCO come un potente strumento per lo sviluppo delle competenze interculturali e la promozione della coesione sociale. Fondato sull'arte dell'ascolto attivo, lo Story Circle enfatizza la condivisione di narrazioni personali. Coinvolgendo in genere dai 5 ai 10 partecipanti, uno Story Circle invita ogni individuo a condividere una breve esperienza personale in risposta a un quesito comune. All'interno di questo spazio sacro, le interruzioni sono assenti, le valutazioni vengono soppresse e i dibattiti scoraggiati: l'attenzione rimane invece sull'espressione autentica e sull'ascolto attento.

Questo metodo, radicato nelle tradizioni orali e nelle pratiche di costruzione della comunità, apre la strada a connessioni emotive e relazionali tra le persone. Attraverso l'atto del raccontare storie, i partecipanti iniziano gradualmente a riconoscere riflessi di sé negli altri, imparano ad apprezzare le proprie differenze senza timore e a stringere legami che trascendono le divisioni culturali, linguistiche o generazionali. Gli Story Circle sono particolarmente promettenti in contesti legati alla migrazione, al coinvolgimento dei giovani e al dialogo interculturale, mitigando efficacemente i sentimenti di isolamento e promuovendo la comprensione reciproca.

Pur essendo distinti nelle loro metodologie, il Circolo Maieutico e il Circolo delle Storie sono uniti da valori fondamentali. Entrambi enfatizzano il dialogo orizzontale, garantiscono una partecipazione paritaria e promuovono l'idea che la conoscenza non venga semplicemente trasmessa, ma scoperta in modo collaborativo. Sfidano i tradizionali modelli educativi top-down, abbracciando invece una visione dell'apprendimento relazionale e cooperativo.

In entrambe le pratiche, gli strumenti della narrazione e dell'interrogazione rafforzano i partecipanti. Rafforzano lo sviluppo di empatia, coscienza critica e un senso di responsabilità condiviso. Che siano impiegati in scuole, centri comunitari, programmi di supporto ai rifugiati o laboratori per giovani, questi circoli coltivano ambienti che promuovono l'apprendimento inclusivo e la coesione comunitaria.

 

Nel nostro attuale panorama sociale, caratterizzato da crescenti disuguaglianze, sfide migratorie e tensioni culturali, metodi dialogici come il Circolo Maieutico e i Circoli Narrativi offrono risposte concrete. Creano spazi di guarigione in cui gli individui possono condividere le proprie voci, convalidare le proprie esperienze e distillare intuizioni collettive in modo collaborativo.

Per migranti, educatori, attivisti e professionisti, questi approcci offrono percorsi etici ed efficaci per promuovere l'inclusione, affrontare gli stereotipi e coltivare la coesione sociale. Il Circolo Maieutico invita le persone a porre domande significative, mentre il Circolo delle Storie le incoraggia a condividere le proprie narrazioni, creando opportunità di dialogo, empatia e comprensione in un mondo sempre più complesso.

Risorse

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Fetterman, DM, e Wandersman, A. (2005). Principi di valutazione dell'empowerment nella pratica. Guilford Press. Tratto da: https://www.guilford.com/excerpts/fetterman.pdf?t=1

Centro Sviluppo Creativo Danilo Dolci. (nd). Approccio maieutico reciproco. Estratto da https://danilodolci.org/en/reciprocalmaieutic/

Maslin-Ostrowski, P., Drago-Severson, E., Ferguson, J., Marsick, VJ, e Hallett, M. (2023). Un approccio innovativo al coinvolgimento della comunità internazionale: i circoli narrativi come catalizzatori per un apprendimento trasformativo. International Journal of Adult Education and Technology, 11(2), 1–15. Tratto da: https://www.researchgate.net/profile/Patricia-Maslin-Ostrowski/publication/316976385_An_Innovative_International_Community_Engagement_Approach_Story_Circles_as_Catalysts_for_Transformative_Learning/links/647f23e82cad460a1bf8bd1b/An-Innovative-International-Community-Engagement-Approach-Story-Circles-as-Catalysts-for-Transformative-Learning.pdf?origin=scientificContributions

UNESCO. (2020). Manuale per lo sviluppo delle competenze interculturali: Cerchi di storie. UNESCO Publishing - Tratto da: https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000370336

Novara, D.(nd). La pedagogia maieutica di Danilo Dolci. Estratto da https://www.cislscuola.it/uploads/media/dolci-novara.pdf

Deardorff, DK (2019). Manuale per lo sviluppo delle competenze interculturali: Story circle. Parigi: UNESCO Publishing. Tratto da https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000370336

Bibliografia in lingua straniera

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