Empowering Voices: la nostra esperienza alla Settimana dello spazio multisensoriale

Partecipanti dell'EMP

Nel novembre 2024, come parte del progetto JeS, abbiamo rappresentato la European Migrant Platform (EMP) alla Multisensory Space Week in Finlandia. Insieme al nostro project manager, Handan Sayer, noi, Esra, İrem e Kübra, tre giovani donne migranti, abbiamo intrapreso un viaggio che avrebbe trasformato il modo in cui percepiamo l'appartenenza, i diritti umani e l'autoespressione.

Dal momento in cui siamo entrati Laboratorio Multisensoriale dell'Università di Laurea, ci siamo sentiti immersi in un ambiente che ci ha incoraggiato a esplorare, sentire e condividereIl concetto di appartenere non era più solo un'idea astratta ma qualcosa che potevamo vedere, sentire, toccare e persino assaggiareL'approccio multisensoriale ci ha permesso di esprimerci in modi che le parole da sole non potevano.

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Uno spazio per essere ascoltati

Uno degli aspetti più profondi di questa esperienza è stata l'opportunità di condividere le nostre storie e farsi veramente ascoltare. Come giovani donne migranti, abbiamo spesso lottato per articolare le nostre esperienze in un modo che gli altri potessero comprendere. Ma qui, in questo ambiente unico, il nostro le parole si sono trasformate in ponti e le nostre storie sono diventate porte—permettendoci di entrare in contatto con persone provenienti da culture e background diversi.

Esra ha condiviso come, per la prima volta, ha sentito che il suo passato non era solo qualcosa che portava con sé, ma qualcosa che ha plasmato la sua forza. "Non stavo solo parlando; ero veramente ascoltata", ha detto. Essere in grado di raccontare la sua storia in uno spazio in cui le persone ascoltavano e si immedesimavano sinceramente è stato un guarigione E Potenziante esperienza. Ha lasciato il workshop con un nuovo apprezzamento per il potere della narrazione e della comunità.

Per Irem, questo workshop è stata la realizzazione di un sogno d'infanzia: vedere la Finlandia e scoprire un posto dove avrebbe potuto esplorare l'idea di casa in un modo che non aveva mai fatto prima. Condividere la sua storia l'ha aiutata a vedere come diverse esperienze di migrazione formino definizioni di appartenenza uniche, ma universali. Ha capito che la casa non è sempre un luogo fisico ma un sentimento nutrito attraverso connessioni significative.

Kubra si è ritrovata a rivisitare il suo passato e ad abbracciare il suo presente. Ha condiviso una foto del suo compleanno in Belgio, un momento che simboleggiava come aveva trovato famiglia e appartenenza in un nuovo posto nonostante le difficoltà della migrazione. Il workshop le ha permesso di ridefinire casa e riconoscere che l'appartenenza è qualcosa che porti con te, non importa dove ti porta la vita.

Costruire un'esperienza multisensoriale

Durante la settimana ci siamo impegnati in varie attività che ha approfondito la nostra comprensione di appartenenza e diritti umaniUno dei compiti più significativi è stato creando il nostro Spazio Multisensoriale—un progetto che ci ha sfidato a definire casa non solo con le parole, ma con i sensi.

Il nostro gruppo, composto da tre donne migranti turche, ha deciso di portare elementi del nostro patrimonio allo spazio. Abbiamo preparato tè tradizionale turco e una torta fatta in casa da una ricetta tramandata di generazione in generazione. odore, sapore e calore di questi oggetti familiari evocavano un profondo senso di casa, non solo per noi, ma per tutti coloro che condividevano lo spazio con noi. Grazie a questo, abbiamo capito che l'appartenenza non è sempre legata a un luogo, ma può essere trovata in esperienze, tradizioni e connessioni condivise.

Takeaway: cosa abbiamo imparato

Oltre alle attività, questo workshop ci ha lasciato lezioni potenti che porteremo avanti:

  • L'appartenenza è fluida:Non è importante da dove veniamo, ma dalle relazioni che coltiviamo.
  • Il potere della narrazione:Condividere le nostre storie ci aiuta a guarire e a comprenderci a vicenda.
  • Empatia attraverso l'esperienza:Il metodo multisensoriale ha approfondito la nostra comprensione dei diritti umani e delle migrazioni.
  • Creare spazi inclusivi:La vera appartenenza si verifica quando le diverse voci vengono riconosciute e valorizzate.

Un impatto duraturo

IL Settimana dello spazio multisensoriale è stato più di un semplice laboratorio educativo: è stata un'esperienza trasformativa che ha rimodellato il modo in cui vediamo noi stessi e il nostro posto nel mondoAbbiamo lasciato la Finlandia con più di semplici ricordi; abbiamo portato con noi un rinnovato senso di fiducia, comunità e scopo.

Come migranti, ci troviamo spesso navigare tra i mondi, alla ricerca di un posto da chiamare casa. Questa esperienza ci ha rassicurato che l'appartenenza non riguarda la tua provenienza, ma gli spazi che crei e le persone che ti abbracciano.

Siamo profondamente grati a EMP e il progetto JeS per averci dato questa opportunità. Attraverso iniziative come questa, speriamo che più voci si alzino ascoltato, celebrato e rafforzato.

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